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al testo proposto da Loredana Savelli
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Immortale Afrodite dal trono mirabilmente adorno
figlia di Zeus, che ordisci inganni, io ti prego non stringere il mio cuore in una rete di oppressione, di angoscia. Ma qui vieni, se già altra volta udendo la mia voce da lontano mi desti ascolto e lasciando la casa del padre accorresti, dopo aver aggiogato il carro d'oro; belli ti conducevano i passeri veloci sulla terra nera in un fitto battere d'ali, dal cielo, attravero l'etere; presto giunsero; tu, o beata, sorridendo nel tuo viso immortale, mi chiedevi cosa di nuovo io soffrissi e perché di nuovo ti invocassi e cosa di nuovo così intensamente desiderassi nel mio cuore impazzito; chi questa volta persuaderò ... ad amarti? Chi Saffo ti fa torto? Se ora ti sfugge, presto ti cercherà, se non accetta i tuoi doni, lei stessa te ne offrirà, se non ti ama, presto ti amerà, anche se non volesse. Vieni a me anche ora, liberami da quest'ansia crudele, quanto il mio cuore desidera si compia, esaudisci, sii mia alleata. (tratta da "Poesie", a cura di Ilaria Dagnini, Newton Compton editore, 2008) |
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